Note dall’Osservatorio Internazionale dell’Associazione Culturale Palatifini

È ormai più di un anno che l’Osservatorio Internazionale del Pesto, attraverso la piattaforma Monitoring Emotion, raccoglie dati e indaga sui comportamenti e le notizie che attraverso il web, e non solo, vengono diffuse in tutto il mondo. Ecco alcuni dati  a pochi mesi dal settimo campionato.

L’osservatorio ha monitorato 232.000 contenuti (articoli, news, blog, messaggi, trasmissioni radio/TV, in 25 lingue) dei quali solo 15.000 (6,5%) hanno un espresso collegamento tra Pesto e Genova (nel resto dei casi o lo si dà per scontato o se ne è persa l’identità a causa della comunicazione dei grandi gruppi internazionali).

Nel 62% dei casi l’intera informazione sul Pesto passa attraverso i Social Network dove il pestato di basilico compare in ricette, presentazioni ed eventi. Succede così che i picchi più rilevanti siano stati influenzati dall’iniziativa dell’Aeroporto di Genova di permettere l’imbarco di barattoli di Pesto, dalle polemiche con la testata inglese Guardian sul Pesto che fa male o dagli avvenimenti cittadini come la nascita della Foca nell’Acquario di Genova alla quale è stato dato nome “Pesto” attraverso un referendum popolare.

Di solito del Pesto Genovese si parla bene (43.000 contenuti con sentiment positivi contro 3.000 rilevati come negativi). Il picco peggiore per l’immagine del Pesto è stato rilevato durante l’attacco del Guardian, spesso incrementato paradossalmente dai messaggi irati degli amanti della salsa genovese irritati dagli attacchi al loro condimento preferito.

Un altro aspetto rilevante della comunicazione riguardante il nostro Pesto è la prevalenza dei contenuti in lingua inglese (112.000) rispetto all’italiano (92.000). Il resto delle lingue utilizzate, e quindi dei paesi interessati, seguono a grande distanza e sono il tedesco, lo spagnolo, il portoghese e il francese.

Parlando di influencer del Pesto, in cima alla classifica di Facebook, contrariamente al passato, spicca l’attivismo degli account istituzionali della promozione turistica della Liguria (La mia Liguria) e di Genova (Genova Turismo) seguiti dall’Acquario di Genova.

Se andiamo sui singoli contenuti che hanno raggiunto picchi di viralità nella rete troviamo alcune sostanziali differenze: al primo posto, a livello internazionale, è finito il pesto thailandese ad essere la ricetta più condivisa e discussa, mentre la nostra città di Genova arriva seconda grazie alla gara promossa dall’Acquario di Genova per dare il nome al nuovo cucciolo di Foca. Il terzo picco di viralità del Pesto genovese si deve alla politica per il volume di messaggi di felicitazione lanciati dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini per la vittoria di Bucci nelle amministrative di Genova, vittoria festeggiata con le trofie al pesto come l’anno prima Matteo Renzi quando ha pranzato con Renzo Piano a base di trenette.

I consumi di Pesto stanno aumentando in tutto il mondo e nascono nuovi produttori industriali soprattutto negli Stati Uniti e in Estremo Oriente. Anche la consapevolezza della qualità ha fatto un salto in avanti, se non altro lo testimoniano il continuo aumento della produzione e dell’esportazione di basilico genovese DOP, il processo di internazionalizzazione di alcuni piccoli produttori liguri di Pesto e la crescita di ricette e di messaggi sulla nostra eccellenza gastronomica.

Per competere sui mercati è venuto il momento che i genovesi mettano in campo, oltre alla celebre salsa, la loro storia, cultura e saper fare che nessun altro se non loro possiedono da secoli.